Catacombe di San Pancrazio: meraviglia nel cuore di Monteverde

Catacombe di San Pancrazio: meraviglia nel cuore di Monteverde

Le catacombe di San Pancrazio: una meraviglia nel cuore di Monteverde

NeaPolis Roma offre visite di gruppo nei luoghi più suggestivi di Roma per gruppi, coppie, singoli. Per informazioni clicca qui

Con continuità attraverso i secoli la comunità cristiana di Roma le hanno frequentate, destinandole a luogo di sepoltura e ricordo di coloro che testimoniando la propria fede, i martiri, persero la vita. Sono le catacombe di San Pancrazio, situate sulla via Aurelia, proprio al di sotto della basilica che porta lo stesso nome.

Ingresso catacombe di San Pancrazio
Lapide indicante il Coemeterium Octaville (Catacombe di San Pancrazio)

Il nome di un martire, appunto, che si lega talvolta a quello della donna che gli diede sepoltura, la matrona Ottavilla, il cui gesto pietoso viene ricordato dall’altro nome con cui è conosciuta la catacomba: Coemeterium Octavillae.

La parola “santo” evoca un’aura di maestà e autorevolezza che può trarre in inganno se non si dà una concreta fisionomia a colui che viene così definito: San Pancrazio era un ragazzo di neanche quindici anni, orfano e rimasto privo anche del suo unico tutore, lo zio che lo aveva portato a Roma. Convertitosi al cristianesimo venne scoperto e arrestato; all’epoca per dimostrare di non essere cristiani si veniva costretti a sacrificare agli dei. Pancrazio avrebbe potuto rinnegare la fede e salvarsi mediante questo semplice gesto, ma rifiutò e venne decapitato, diventando così il patrono della gioventù.

lapide san pancrazio decapitato catacombe

La sua sepoltura fu l’inizio, ne seguirono molte altre di fedeli che desideravano riposare accanto ad un santo martire, dando così vita ad un luogo di pellegrinaggio di cui non si è persa mai memoria. Nelle viscere della terra si snoda oggu un percorso fatto di gallerie strette, nicchioni vuoti, incisioni e dipinti, cui si può accedere soltanto in piccoli gruppi. Dalla basilica di San Pancrazio si può discendere alle catacombe attraverso due accessi: quello originario, posto nella navata sinistra della basilica, che conduce alla prima regione; e la botola posta al centro della chiesa, tra i pilastri che chiudono la navata destra, e che porta alla seconda regione.

In realtà la catacomba si sviluppa obliquamente al di sotto della basilica in quattro distinte regioni, ciascuna caratterizzata da struttura e sepolture particolari.

La prima è costituita da quattro cunicoli che si incrociano tra loro e nasconde alcuni graffiti devozionali, segno di una primitiva forma di culto dei martiri. La seconda è probabilmente quella che ospitava la sepoltura del santo giacché in questa area vennero portati avanti lavori di trasformazione per conservare la struttura. I resti del santo, però, vennero traslati e si trovano oggi nell’urna posta sotto l’altare maggiore mentre la testa viene conservata nel reliquiario.

Ingresso catacombe di San Pancrazio
Ingresso alle Catacombe di San Pancrazio situato nella basilica

La regione più interessante, anche perché è quella meglio conservata e aperta alla visita, è la terza in cui si distinguono tre cubicoli di cui si conoscono i proprietari o che, perlomeno, hanno un nome: quello di san Felice, che ha conservato la decorazione ben visibile con elementi tratti dal mondo marino quali navi e pesci;

quello di Sofia, sepolta insieme alle tre figlie che portano nei nomi il segno della devozione profonda della madre, giacché le battezzò come Fede, Speranza e Carità, le tre virtù teologali;

quello di Botrys, singolare per due motivi, la presenza della dichiarazione della propria cristianità da parte del defunto, incisa sulla lastra tombale e quella di una scala conservatasi che conduce agli ambienti inferiori e permette di farsi così un’idea della struttura doppia della catacomba.

Ora la sfida è cercare di rendere più nota ai più questa meraviglia. “Creare itinerari e passeggiate culturali tra le bellezze di Monteverde, compresi il Gianicolo e il Museo del Risorgimento inaugurato nel 2011, è un obiettivo che va nella direzione giusta: far ritornare Roma prima di tutto una Capitale culturale in modo da dare lavoro a tante associazioni, guide e operatori del settore”, così dichiarano Elio Tomassetti e Martina Carbone, candidati al Consiglio del Municipio XII per le prossime amministrative del 5 giugno.

 

Info e orari di visita (Basilica e Catacombe di San Pancrazio)

 

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Classe '92, laureata in Filologia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", redattrice per NéaPolis e Tutored. Gestisco due blog "Parole in viaggio" dedicato all'arte e ai luoghi d'Italia e "Storie dal cassetto", raccolta di racconti brevi soprattutto a carattere psicologico. Un mio racconto "Il battesimo del fuoco" è stato selezionato e pubblicato nell'antologia "I racconti di Cultora. Centro-sud" seconda edizione per Historica edizioni nel 2015. Sono membro fondatore dell'associazione "La parola che non muore" e responsabile dell'ufficio stampa per il Festival omonimo a Civita di Bagnoregio, inaugurato nel 2015.