Come ti trasformo la caserma abbandonata: l’Outdoor Urban Art Festival 2015

Come ti trasformo la caserma abbandonata: l’Outdoor Urban Art Festival 2015

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Gli edifici abbandonati hanno un loro fascino magnetico. Sanno di un passato non ancora cancellato intrappolato in sparsi frammenti, portano le tracce del passaggio dell’uomo ma sembrano restituiti ad uno stato di natura, come grandi animali tornati al loro ambiente dopo anni di cattività: a metà tra il domestico e il selvatico. Ci parlano sempre, in qualche modo assurdo, di noi.
Scenari da film fantascientifico, isole in cui il tempo è rimasto sospeso nel vuoto.

Come ti trasformo la caserma abbandonata: l'Outdoor Urban Art Festival 2015
L’Outdoot Urban Art Festival, il festival di street art che ormai dal 2006 invade letteralmente la capitale per un mese portando un diluvio di suoni e colori, anche quest’anno ha colonizzato una terra di nessuno, uno di quei luoghi spettrali ed evocativi che costellano il territorio: un anno fa era l’ex Dogana allo Scalo di San Lorenzo; oggi sono le ex Caserme di via Guido Reni a diventare frontiera di transito dell’arte di strada.
La parola d’ordine, come sempre, è riattivazione che passa attraverso una serie di interventi firmati da grandi nomi del panorama internazionale della street, tra sperimentazione, installazioni site specific, appropriamento degli spazi e dialogo con il passato. La novità di quest’anno è stata l’Outdoor Camp tra 1 e 15 di settembre, un’iniziativa promossa da Roma Capitale, una sorta di grande anticipazione della mostra attraverso incontri con gli artisti coinvolti, workshop didattici aperti a bambini e studenti, una mostra dedicata interamente alla particolarissima location prescelta: un modo per interagire per la prima volta con questi grandi padiglioni, scoprire i retroscena del lavoro che si è fatto e si farà, immergersi nelle atmosfere create da DJ italiani e stranieri che hanno dato vita sonora alle opere.

Concluse queste due settimane, i battenti delle ex caserme sono stati chiusi al pubblico, in attesa di ammirare il nuovo volto dei padiglioni tra scatti che circolavano online sulle pagine social degli artisti e indiscrezioni.

Come ti trasformo la caserma abbandonata: l'Outdoor Urban Art Festival 2015
Ora il Festival si è aperto concedendoci questo viaggio “dimensionale” tra rievocazioni intimistiche, come per l’opera dell’italiano Lucamaleonte – legato a doppio filo a questa grande struttura di cui il nonno è stato direttore- che rappresenta proprio il ricordo di un affetto che si dissolve progressivamente: l’immagine del nonno in divisa, con il volto coperto dall’icosaedro, il solido regolare dalle molte facce con cui firma le sue opere (come se il presente si sovrapponesse al passato integrandosi in esso) ripetuto sempre più impercettibile su tre pareti;

Come ti trasformo la caserma abbandonata: l'Outdoor Urban Art Festival 2015

riflessioni sulla società contemporanea come per l’opera del duo dei No Idea in cui delle silhouette sospese al soffitto come uomini che sognano di volare rappresentano la disgregazione della società liquida; ritorni all’infanzia e alla sospensione delle certezze, in un mondo immaginifico e surreale come quello creato sia dall’amatissima Alice Pasquini nel suo BELIEVE OR NOT? Sia dal brasiliano Tinho con le sue enormi bambole di pezza, riverse sul pavimento costellato di stracci, quasi due bambini addormentati dopo un lungo pomeriggio di giochi.

Particolarmente degno di menzione è il padiglione affidato al francese Tilt e trasformato in una grande cattedrale della street art: il graffito e la tag, segni spesso privi per i profani di un senso, si uniscono entro un progetto ben congegnato, evocando nella loro disposizione sulle superfici murarie le grandi vetrate delle chiese gotiche. L’aggiunta di due banchi da chiesa, la presenza di alcuni pilastri verticali, ma soprattutto il sottofondo musicale creano un ambiente di forte impatto emotivo, con quell’immediata associazione con gli spazi sacri del quotidiano.
Ludico e contemporaneamente serio, poliedrico nella contaminazione di tecniche, stili e forme d’arte differenti, l’Outdoor è un appuntamento che non va perso, anche soltanto per avere il brivido di guardare dentro il vuoto e vederci le sue infinite e controverse potenzialità.

Come ti trasformo la caserma abbandonata: l'Outdoor Urban Art Festival 2015Come ti trasformo la caserma abbandonata: l'Outdoor Urban Art Festival 2015

Sara Fabrizi

 

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Classe '92, laureata in Filologia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", redattrice per NéaPolis e Tutored. Gestisco due blog "Parole in viaggio" dedicato all'arte e ai luoghi d'Italia e "Storie dal cassetto", raccolta di racconti brevi soprattutto a carattere psicologico. Un mio racconto "Il battesimo del fuoco" è stato selezionato e pubblicato nell'antologia "I racconti di Cultora. Centro-sud" seconda edizione per Historica edizioni nel 2015. Sono membro fondatore dell'associazione "La parola che non muore" e responsabile dell'ufficio stampa per il Festival omonimo a Civita di Bagnoregio, inaugurato nel 2015.