Cura e Pittura, Centro di Psicologia e Psicoterapia “La Fenice”

Cura e Pittura, Centro di Psicologia e Psicoterapia “La Fenice”

NeaPolis Roma offre visite di gruppo nei luoghi più suggestivi di Roma per gruppi, coppie, singoli. Per informazioni clicca qui

Cura e Pittura, una mostra al Centro di Psicologia e Psicoterapia “La Fenice” (Roma)

Può l’arte, in quanto mezzo di espressione della propria interiorità, curare le ferite della vita o almeno aiutare a lenirle? Può l’atto creativo che sorge nella spontaneità, quasi per istinto, condurre chi vi partecipa, con le proprie mani o con il proprio sguardo, divenire una terapia?

Entrando nelle stanze del Centro di Psicologia e Psicoterapia “La Fenice” a Roma si è portati a rispondere in modo affermativo; soprattutto se, come era intenzione degli organizzatori della mostra presentata il 28 maggio, ci si relaziona per “elaborare insieme agli artisti il tema Cura e Pittura, non in senso astratto e intellettuale, ma in modo personale e intimo” durante. Ogni stanza un percorso di vita, d’arte, di cura, tre elementi intrecciati tra di loro.

L’idea era quella di fondere e mettere così in dialogo e continuità uno studio di psicoterapia, in cui si pratica un approccio di relazione autentica ed empatica con il paziente, con le opere di artisti dilettanti – pazienti, terapeuti – con un allestimento che è anche una continua possibilità di suggestioni, di significati in parte mutevoli: Cura e pittura. Le stesse componenti dello studio, i mobili, i libri, i colori delle pareti interagiscono con ciò che vi si trova all’interno.

opera in mostra a Cura e Pittura
Opera di Luca Perugini

Si tratta di un allestimento che è anche un incontro di individualità e di vissuti diversi che in parte emergono dalle opere, in parte sorgono dal dialogo con gli artisti: nella stanza rossa, ad esempio, troviamo i disegni di Luca Perugini.

Avvicinatosi di recente al disegno parla di una vera e propria “esplosione” di quest’impulso creativo in concomitanza con la perdita della madre. Un’esperienza che è riuscito a elaborare nel proprio percorso, partendo da figure cupe, che trasmettono il senso della morte e dell’angoscia fino ad arrivare, anche con un tratto più nitido e preciso, a un’immagine estremamente evocativa che interpreta proprio il tema della Cura. Nell’angolo, vicino ad una lampada accesa, un occhio piangente viene avvolto da una doppia carezza, che cura e accoglie il dolore.

La cura
La cura, Luca Perugini

Il dolore c’è, è lì presente ma lo sguardo punta al di fuori del foglio, verso la luce con un’inversione della prospettiva.

Il disegno diventa così la possibilità di incanalare un’energia, facendole prendere una direzione inaspettata. Dice Luca che quando disegna è come se scolpisse, la forma emerge piano piano, si manifesta riconoscibile…e come per magia si dischiude un’altra immagine di sé in cui non ci si riconosce ma ci si rispecchia, guardandosi finalmente con i propri occhi.

Ritorno alle origini, Gennaro Ponticelli, Cura e pittura
Ritorno alle origini, Gennaro Ponticelli

Oltre la soglia della stanza arancione si ha l’impressione immediata di trovare mescolate opere di artisti diversi vista la varietà di tecniche che si susseguono; in realtà questo disorientante universo di stimoli visivi è frutto di un’unica mano, quella di Gennaro Ponticelli. Una frase dalla sua presentazione “Le preoccupazioni, le ansie, la noia, le paure, i problemi si annullano quando “io” divento “arte” è quanto di più vero si possa dire entrando qui dentro. Surrealista e appassionato di arte metafisica, con un vero e proprio “pallino” per la mela che introduce in ogni sua creazione, Gennaro con i suoi quadri racconta letteralmente storie dal futuro; come quella del Papa 0001, protagonista del quadro “Ritorno alle origini”, l’eletto in grado di viaggiare da un capo all’altro del mondo grazie ad un intrecciarsi dei piani temporali, accompagnato da un animale ibrido da compagnia e con le vesti ornate da animali, che richiamano i quattro evangelisti, legati ad altrettanti significati simbolici: la trota per la fertilità, il gufo come garante di verità, il falco che vola rapidissimo, il pesce pulitore che monda dai peccati. In mano ha una mela, quella del peccato originale, che egli non teme.

Anna Rita Fedeli ha scoperto il disegno come attività prediletta fin dall’età di sei anni e racconta che da piccola

Anna Rita Fedeli, cura e pittura
Opere di Anna Rita Fedeli

spesso, a scuola, preferiva disegnare piuttosto che seguire. Così l’arte si è rivelata, nel corso del tempo, una compagna fidata e fedele nei momenti più difficili: nel buio di situazioni dolorose qualcosa continuava a risplendere con i colori vivi e luminosi di molti suoi quadri. Un amore da interruttore, lo definisce Anna, interrotto talvolta dai grandi eventi della vita, eppure sempre disponibile e mai restio a concedersi. Le ultime opere, come un quadro di brillanti girasoli, sono state realizzate disegnando con l’indice sullo schermo del cellulare, seguendo l’estro, e stampate poi su alluminio.

Luca Rossi, cura e pittura
Luca Rossi

Arriviamo così al soggiorno, seguendo un percorso circolare, dove sono ospitati tre artisti: Luca Rossi, autodidatta, mette su tela incubi e deliri, attingendo a qualsiasi fonte per la propria ispirazione, si tratti di articoli di giornale, saggi o mitologia, creando opere che riflettono grandi temi come la solitudine contemporanea o  la dipendenza dalla tecnologia. Sono quasi delle allucinazioni in cui la vividezza dei colori e la distorsione delle forme provoca in chi guarda sentimenti opposti di attrazione e repulsione;

 

Daniela Pedriale, terapeuta, che ha preso in mano il pennello come per un esperimento e ha trovato un mondo “dove la passione regna ed il resto scorre”;

cura e pittura allestimento
Opere di Luca Rossi e Daniela Pedriale

infine Luisa Conte, partita da uno scarabocchio e passata attraverso un vero e proprio studio della tecnica di grandi artisti contemporanei come Lucian Freud, nipote del padre della psicanalisi, per arrivare ad elaborare una forma espressiva che le appartenesse. Materiali poveri come il legno o il gesso, su cui il colore prende una consistenza materiale divenendo pittura corposa, densa che dà forma a ritratti vissuti, intimi, per la natura dei soggetti (persone della propria vita) e per il tentativo di coglierne le sfumature essenziali.

Luisa Conte cura e pittura
Luisa Conte e il gruppo del centro “La Fenice”

Un viaggio dentro il sé di altri, un momento di Cura per tutti.

 

 

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Classe '92, laureata in Filologia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", redattrice per NéaPolis e Tutored. Gestisco due blog "Parole in viaggio" dedicato all'arte e ai luoghi d'Italia e "Storie dal cassetto", raccolta di racconti brevi soprattutto a carattere psicologico. Un mio racconto "Il battesimo del fuoco" è stato selezionato e pubblicato nell'antologia "I racconti di Cultora. Centro-sud" seconda edizione per Historica edizioni nel 2015. Sono membro fondatore dell'associazione "La parola che non muore" e responsabile dell'ufficio stampa per il Festival omonimo a Civita di Bagnoregio, inaugurato nel 2015.