Visita ai Mercati di Traiano, nel cuore della vita dell’antica Roma

Visita ai Mercati di Traiano, nel cuore della vita dell’antica Roma

Domenica 3 dicembre una visita imperdibile in uno dei luoghi centrali dell’antica Roma

Appuntamento: Domenica 3 dicembre, ore 15:10, via IV Novembre 94 (ingresso Museo)

Orario inizio: 15:30 (termine visita alle ore 17:00)

Costo della visita: 9€

Quota associativa (tessera valida fino al 31 dicembre 2018): 6€

Costo speciale per famiglie: gli UNDER 18: 3€ (comprensivo di quota associativa!!!)

Invalidi: 10€ (comprensivi della quota associativa ed accesso gratuito a tutte le successive visite 2017-2018)
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: scrivendo una mail a info@romanascosta.net o mandando SMS o Whatsapp al numero 3280593784.

Per avere copia della nostra pubblicazione “Roma Nascosta” scriverci al momento della prenotazione.

 

Alcune anticipazioni…

L’area dei Mercati di Traiano è la splendida eredità che uno degli Imperatori più importanti e incisivi della romanità ha lasciato alla Città Eterna. Dalla definizione ormai consolidata ma erronea di “mercato”, il complesso aveva la funzione di centro amministrativo, di deposito e di distribuzione di beni nel momento di massima espansione dell’Impero.

Nonostante le fonti ci indichino che la struttura fu pianificata durante il governo di Domiziano, siamo sicuri che la realizzazione avvenne sotto Traiano – tra il 98 e il 117 d.C. –  e che interessava un’area molto più grande dell’attuale. Gli edifici si dispongono su vari livelli, sfruttando il taglio alle pendici del Colle Quirinale con un disegno ambizioso, firmato in parte dal più famoso architetto dell’antichità: Apollodoro di Damasco.

Per giustificare tanto investimento di spazio e di risorse riservato a degli uffici, bisogna inquadrare la costruzione in quella che fu un’epoca di grande razionalizzazione della politica romana. Data l’enorme espansione del sistema delle Province, la Capitale non poteva che potenziare il suo apparato burocratico: lo stesso Traiano assunse il titolo di Optimus Princeps, liberandosi dall’eredità ellenistica e mitologica per acquisire una connotazione di “primo funzionario dello Stato”, laico ed efficiente. Ci troviamo dopo l’età augustea e prima del misticismo dell’età tardoantica, in una fase di proto-repubblica presidenziale il cui primo cittadino si guadagnava il consenso con un solido apparato giuridico, economico, commerciale.

Per questo motivo “i mercati” – che mercati non erano – divennero il centro dell’amministrazione cittadina, giusto al fianco di un altro complesso fondamentale per la Capitale: l’area dei fori imperiali. Tra religione, burocrazia e giustizia, si snodava la lunga sequenza di tabernae che ha generato – in età moderno – il fraintendimento toponomastico.

Dal 2007, nell’edificio principale dei Mercati, sorge il Museo dei Fori Imperiali, un percorso dedicato alla storia dell’area più rappresentativa della romanità. I materiali esposti sono stati ricavati da oltre vent’anni di scavi archeologici, durante i quali sono stati trovati, inventariati e documentati oltre 40mila frammenti. Il lavoro di musealizzazione ha permesso – a fronte di un lungo processo di cernita dei reperti – di restituire un’impressione dell’aspetto degli edifici che dovevano popolare l’area. Per estensione il Museo dei Fori Imperiali racconta la storia di tutta l’architettura romana, concentrata in questo “quartiere” unico al mondo, trasformato e re-inventato nel corso dei secoli e ora depositario della memoria di uno dei capitoli più affascinanti della Storia dell’umanità.

Francesca Torre

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Redazione Nèa Polis

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