LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

In questo 25 Novembre, GIORNATA PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LA DONNA,  in mente vengono racconti, storie di vite vissute a metà o non più vissute che sono storie ahimè senza tempo.

 

E storie senza tempo sono quelle narrate da Shakespeare il cui protagonista è l’uomo con i suoi desideri, i dubbi, i sogni, i moti dell’anima, i comportamenti che vengono messi sotto la lente d’ingrandimento dal genio inglese per diventare Storia.

L’Universale carattere delle opere shakespeariane ha fatto sì che molti si avvicinassero ai suoi drammi per prendere ispirazione e creare opere nuove, all’insegna sempre di quello sguardo da sociologo utilizzato dall’autore, per dare di volta in volta una nuova lettura a quella realtà che per sottrazione o addizione si è andata evolvendosi.


LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

Il progetto portato avanti dalla compagnia Factory – Compagnia Transadriatica consiste nel fare luce su una porzione di realtà contemporanea attraverso le storie di alcuni personaggi shakespeariani e dopo Sogno d’una notte di mezza Estate, Romeo e Giulietta conclude il trittico con La Bisbetica Domata. Un’opera forte, ambigua e non facile, nella lettura, da mandar giù dopo anni e secoli di battaglie volte al raggiungimento di un equilibrio tra i sessi e all’ottenimento dei pari diritti tra uomo e donna.

 

 

Le opere di Shakespeare, come le favole, sono contenitori di un microcosmo ed è da questa similitudine che la compagnia è partita per fare della Bisbetica Domata una favola dal sapore agrodolce.

L’opera , scritta nel’600, rappresenta un affresco della società di quel periodo che alla donna lasciava la cura del focolare e nient’altro, rappresenta una critica a quel mondo che letta con gli occhi di oggi perde di comicità e fa sorgere un senso di pietas, di rabbia e di sofferenza nei confronti della condizione della donna che ancora oggi si trova privata di alcuni suoi diritti e sotto lo schiaffo maschile.

LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

La rappresentazione, portata in scena dalla Factory,  prendendo le parti della “bisbetica” Caterina sottolinea il tema della violenza sulle donne, ripescando un difficile personaggio shakespeariano che non ha perso la sua forza.

 

Padova, luogo in cui è ambientata la commedia, diviene – grazie alla scenografia composta da pannelli che ad ogni scena gli attori spostano sul proscenio – un paese delle fiabe con le facciate e gli interni delle abitazioni dei personaggi dipinte come in un libro dei fratelli Grimm.

LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

Nel prologo un violento e macabro spettacolo di marionette presenta Caterina, la bisbetica, come una sposa automa i cui piedi e mani sono mossi dagli invisibili fili impugnati dal padre, il quale vuole sbarazzarsi di lei maritandola al fine di poter dare in moglie la figlia più giovane circondata da pretendenti. Il testo tradotto e adattato da Francesco Niccolini per la regia di Tonio De Nitto, gioca con le rime baciate tramutando – a tratti – i versi in canzoncine che in bocca ai personaggi, resi delle macchiette a rappresentare un mondo di ricchi interessato solo al soldo e alla mercificazione di ogni cosa, diventano strumento di scherno nei confronti di loro stessi.

LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

Alla ribellione di Caterina verso un padre e un mondo crudele – che vede la donna come un ornamento – si contrappone la docile sorella che capite le regole del gioco per stare al mondo rinuncia a se stessa accogliendo la vita nella sua frivolezza. Attorno a lei uno sciame di pretendenti che messi l’uno contro l’altro architetteranno piani, sotterfugi per poterla finalmente avere tra le loro braccia.

Le sottotrame comiche alleggeriscono il tema centrale dell’opera e danno il tempo al perverso percorso di rieducazione imposto da Petruccio, il gentiluomo che ha deciso di prendere in moglie Caterina perchè molto ricca, di procedere sotto le luci chiaroscurali che in ombra sul palcoscenico mostrano e non mostrano i due quando soli assieme si trovano.

LA BISBETICA DOMATA? Un rinnovato Shakespeare in scena

Caterina, splendidamente interpretata da Angela De Gaetano,  passata come un sacco dal padre al marito; patita la fame, il sonno e privata della gioia di vivere di cui invece il personaggio inizialmente sì fa portatore, verrà domata e si abbandonerà nelle braccia dell’uomo che con violenza l’ha fatta sua.

Il lavoro sulla messa in scena ancora poco si distacca dal modo in cui viene narrata l’opera che non è un sogno di un ubriacone o la rappresentazione di un gruppo di attori – come invece Shakespeare ci presenta nel prologo – ma rappresenta la realtà, è specchio di un amore malato, di un rapporto masochistico in cui entrambi sono vittime; l’uno di se stesso e della violenza che egli stesso esercita e lei della violenza di lui.

Shakespeare rinnova quindi se stesso sulla scena e attraverso il lavoro di questa giovane compagnia ci lascia degli interrogativi ; sulla complessità di un personaggio, di una storia che è la storia della complessità delle dinamiche dei rapporti umani, del rapporto con il proprio io, del rispetto verso la propria vita e quella degli altri.

 

LA BISBETICA DOMATA
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di Francesco Niccolini
con Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella
Musiche originali di Paolo Coletta
scene e realizzazione pittorica di Roberta Dori Puddu
scenotecnica costruttiva Luigi Conte
costumi di Lapi Lou
luci di Davide Arsenio
regia di Tonio De Nitto
una produzione Factory compagnia trans adriatica

 

Silvia Petrella

Silvia Petrella

Silvia Petrella

Appassionata di arte. Laureata in lettere, con indirizzo cultura teatrale, presso l'università Aldo Moro di Bari e naturalizzata romana, dove sta proseguendo gli studi presso il DAMS con indirizzo cinema, televisione e produzione multimediale, collabora con più riviste scrivendo di cinema e teatro. Porta avanti un percorso nello yoga che è diventato una filosofia di vita all'insegna dell'equilibrio tra la mente e il corpo. "Mens sana in corpore sano"