La “Tempesta Perfetta”: Nanni Balestrini ospitato al MACRO

La “Tempesta Perfetta”: Nanni Balestrini ospitato al MACRO

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Nanni Balestrini sarà presente fino al 17 aprile con la mostra La Tempesta Perfetta al Macro di via Nizza. Per chi già conosce il poeta e artista visivo la mostra è imperdibile; per chi non lo conosce, la mostra sarà un ottimo modo per scoprire questo autore. Nanni Balestrini nasce come poeta nel ’53 ma da subito utilizza e produce materiali visivi, come collage con i ritagli di giornale. È stato uno dei fondatori del Gruppo ’63 che riuniva i maggiori teorici e scrittori della neoavanguardia letteraria. Ha raccontato le lotte degli anni ’70 e non ha smesso mai di sperimentare le forme espressive. Nel 1972 in Prendiamoci tutto diceva: La poesia è consapevolezza delle trasformazioni del linguaggio della società”, e a chi gli domandava dell’impegno politico delle sue opere rispondeva: “La letteratura è sempre un messaggio politico tradotto in opera linguistica”.

Giorgione, La Tempesta (1508)

Balestrini in questo ultimo lavoro fa una rilettura de La Tempesta di Giorgione. Questo quadro ha da sempre incuriosito gli spettatori perché la scena rappresentata è piuttosto innaturale e ciò ha fatto pensare che si trattasse di un’allegoria da decifrare. Molte sono le interpretazioni ad oggi possibili e Nanni Balestrini approfondisce in questo lavoro l’ipotesi della cacciata del paradiso, esplorando il tema del paradiso perduto, della caduta, come condizione umana esistenziale ma anche sociale ed economica ed artistica.

Appena si entra nell’area espositiva siamo accolti da frammenti ingranditi del dipinto di Giorgione sparsi sulle pareti: l’artista ci informa che sta scomponendo il quadro. Ed infatti nella prima sala troviamo la serie SCOMPOSIZIONI dove ogni elemento costitutivo viene isolato, ravvicinato e offuscato allo stesso tempo e commentato da un passo della Tempesta di Shakespeare. Dopo aver rappresentato una sorta di anatomia del quadro, si procede verso la serie COMMENTARIO: collage dove ritagli di giornali aggiornano il dipinto antico. In fondo alla sala il PATCHWORK ricompone i vari elementi insieme con tessuti colorati.

Passando alla sala successiva vediamo la serie IMPLOSIONI: i frammenti sono deturpati da macchie nere e da strappi di dollari, mentre nella serie COLOR grandi riproduzioni de La tempesta sono sottratte del loro colore tonale, tipico di Giorgione, ogni riproduzione è infatti monocromatica. Sopra ogni tela vi sono poi una griglia di numeri e dollari alternati dai versi del Canto sull’usura di Ezra Pound che rivelano il tema qui affrontato: il denaro, il mercato rovinano il valore dell’arte.

Nanni Balestrini, Eden

La sala successiva ospita il ciclo EDEN: grandi teli con figure magmatiche del colore del quadro. Tutti i tessuti hanno un’etichetta, quasi come un titolo, dove citazioni dalla Genesi raccontano la cacciata dal paradiso.

Nell’ultima sala della mostra ritroviamo il dipinto scomposto in tanti pezzi e disposto come una nuvola ventosa sulle pareti. I frammenti aprono e chiudono l’allestimento: l’interpretazione rimane aperta, gli elementi tornano a rendersi disponibili per nuove libere combinazioni.

Il visitatore si allontanerà dalla mostra portando con sé i bei colori visti, la libertà espressiva dei collage, le brutture del mondo economico e le domande che lo spingeranno ad approfondire quello che ha visto.

Ivonne Lo Russo

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Redazione Nèa Polis

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