Le due leoncine del Bioparco si chiamano Aasha e Naisha

Le due leoncine del Bioparco si chiamano Aasha e Naisha

Le due leoncine asiatiche nate al Bioparco di Roma hanno un nome: Aasha e Naisha.

I due nomi sono risultati i più votati sul sito web www.bioparco.it . La votazione è stata effettuata su una rosa di quattro nomi di origine asiatica: Aasha che significa speranza, Mala che significa puro, Naisha che significa speciale e Uma che significa brillante.

La nascita delle due sorelle è un evento storico per il Giardino Zoologico della Capitale, si tratta di uno degli animali a maggior rischio di estinzione del Pianeta: ne sopravvivono in natura circa 500 esemplari presenti unicamente nella piccola riserva del Gir e nelle aree limitrofe, nell’India nord-occidentale.

Le piccole condividono l’area con la mamma Sajani, nata nel 2013 nello Zoo di Magdeburg, in Germania e il papà Ravi, nato nel 2016 presso lo zoo di Planckendael, in Belgio.

La popolazione di leoni è minacciata a causa della distruzione dell’habitat, ma soprattutto dal bracconaggio e dai conflitti con le attività antropiche generati dalla vicinanza dell’uomo ai territori di questi felini.

Il Bioparco, insieme alla comunità internazionale degli Zoo, partecipa a programmi di conservazione mirati alla sua salvaguardia aderendo al programma europeo EEP (Eaza Ex Situ Programme), coordinato dall’Associazione Europea degli Zoo e Acquari (EAZA). Il Leone asiatico è classificato dalla IUCN (l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) in pericolo. Attualmente nelle strutture zoologiche europee sono presenti circa 150 leoni asiatici.

 

Adotta un leone, adotta Aasha e Naisha! E aiuterai il Bioparco a sostenere la comunità scientifica internazionale nella salvaguardia della Biodiversità e delle specie minacciate di estinzione prendendoti cura del tuo animale preferito contribuendo alle spese per il cibo giornaliero, le cure e sostenendo progetti di conservazione in natura.
Anche tu puoi fare la differenza!

http://www.bioparco.it/adozioni/adotta-un-leone/

CREDIT foto: Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco

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Redazione