L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

L’ Expo 2015 si chiude quest’oggi, Milano dismetterà i suoi padiglioni e cosa ne rimarrà dell’esposizione universale?

L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

Un ricordo nella mente di un turista, le contraddizioni in cui è nata e cresciuta, l’immagine di un grande circo che è il mondo nelle mani delle multinazionali, la grande bellezza degli stand, dei giochi pirotecnici, occasione per scoprire pietanze di paesi lontani e qui e là sporadiche invettive legate al problema cibo e alla salvaguardia del nostro pianeta.

 

Ma quello di buono che ha portato l’expo 2015, perché forse qualcosa di buono c’è in questa iniziativa, sono i progetti e le iniziative legate ad essa e sviluppatesi anche fuori dal capoluogo lombardo.

EXPO è ovunque, nel bene e nel male.

Dagli stand milanesi ai teatri romani che grazie al progetto ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI ROMA – IDEAZIONE E TRASFORMAZIONE,  realizzato con il contributo di Lazio Innova per l’EXPO MILANO 2015,  hanno creato incontri, iniziative e hanno portato sui loro palcoscenici grandi spettacoli sul tema.

L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

Piero Maccarinelli ha portato in scena, al Teatro India di Roma,  un pezzo di Storia Italiana e della storia del nostro teatro con lo spettacolo di Luigi Squarzina, L’Esposizione Universale, un’opera scritta agli inizi degli anni quaranta del novecento da uno Squarzina giovanissimo ma già attento osservatore della realtà storica e umana che lo circondava.

 

Lo spettacolo ricorda la mancata esposizione universale romana del ’42 di cui rimasero solo gli scheletri architettonici divenuti , in seguito, la nuova casa degli sfollati del dopoguerra.

Infatti l’opera, iscritta nelle tematiche neorealiste che in quegli anni erano protagoniste del miglior cinema e della letteratura italiana, porta sotto la lente d’ ingrandimento del teatro la storia dell’Italia e degli italiani di quegli anni alle prese con un passato ancora da metabolizzare, un presente da ricostruire e proiettati verso il boom economico che come una ruspa, azionata dagli speculatori e dai potenti, ha cancellato la memoria collettiva del passato e illuso il popolo donandogli false speranze.

 

La genesi del testo fonda le sue radici sul finire degli anni quaranta, quando vide la luce nel ’49 ottenendo il premio Gramsci da una giuria di grandi artisti e intellettuali fra i quali Eduardo De Filippo, Paolo Stoppa e Luchino Visconti ma non fu mai rappresentato in Italia a causa del fermo della censura. Nel ’55 approdò in Polonia, dove il testo fu tradotto e portato in scena interamente, mentre in Italia ha continuato a sopravvivere nelle sporadiche letture collegate ad eventi teatrali fino a che non ha incontrato il regista Piero Maccarelli che, grazie alla produzione del Teatro di Roma, ci ha regalato – in questo 2015 – tutta la forza, il coraggio e la bellezza di un testo come questo.

L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

Squarzina mette in scena i panni sporchi di un’Italia interessata più alla costruzione di una forma che alla risanazione interna delle spaccature ideologiche, storiche e culturali in un momento delicato che vede il passaggio dalla dittatura alla democrazia e protagonisti i più forti con le mani già pronte sulla capitale romana.

 

L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

Il lavoro di Maccarinelli è un mettre en scène l’opera di Squarzina come fosse un omaggio al regista, scomparso recentemente, e alla sua opera mai andata in scena che ha trovato finalmente l’occasione giusta per essere rappresentata. Il testo è stato lasciato così com’è; con le stesse parole e tempi ideati dal suo creatore che per quanto abbia creato un affresco universale storico e umano rimane figlio del suo secolo mentre oggi perde la forza e il coraggio che hanno reso unica questa tragicommedia.

 

L’impianto scenico ideato da Squarzina, originariamente pensato per grandi spazi nei quali si sarebbe dovuto animare un consistente numero di attori a rappresentare gli abitanti dell’EUR42, viene citato da un intelligente uso dello spazio a disposizione e dall’utilizzo di finestre digitali aperte su una ipotetica visuale dei grandi edifici. Lo sguardo dello spettatore viene a coincidere con quello del personaggio della rappresentazione che osserva il paesaggio desolato in cui egli vive, metafora del futuro a cui andrà incontro.

L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE: DAGLI STAND MILANESI AI TEATRI ROMANI

Il cast di quattordici attori, formatesi nell’ Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’amico e nel Centro Sperimentale di Cinematografia e ora iscritti al Corso di Specializzazione per Attori del Teatro di Roma che con questo spettacolo ha concluso il suo primo anno, hanno dato splendidamente vita alle finora mute voci di quest’opera, affiancati da personalità attoriali affermate come Stefano Santospago e Luigi Diliberti.

 

Al ritratto che Squarzina fa dell’Italia di ieri si aggancia Maccarelli strizzando l’occhio all’Italia di oggi. Entrambi non danno risposte e soluzioni ai problemi che portano in scena ma usano il teatro come strumento di critica della realtà ponendoci davanti a scomode verità assolute di cui l’uomo e la nostra Italia sono portatrici.

 

 

L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE

 

di Luigi Squarzina
regia e impianto scenico Piero Maccarinelli

Teatro India

con Luigi Diberti, Stefano Santospago
e con Antonietta Bello, Sara Pallini, Alice Spisa
e gli interpreti del Corso di Perfezionamento per Attori della Scuola del Teatro di Roma
Roberto Caccioppoli, Maria Teresa Campus Barbara Chichiarelli, Paride Cicirello
Giulio Maria Corso, Vincenzo D’Amato
Gregorio De Paola, Carmine Fabbricatore
Michele Lisi, Pietro Masotti, Alessandro Meringolo Stefano Scialanga, Nicola Sorrenti, Jacopo Uccella
costumi Gianluca Sbicca
musiche Antonio Di Pofi
movimenti scenici Francesco Manetti
immagini Istituto Luce scelte da Roland Sejko
assistente alla regia Ulduz Ashraf Gandomi
montaggio Luca Onorati
Lo spettacolo è parte del Progetto
ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI ROMA – IDEAZIONE E TRASFORMAZIONE
Teatro di Roma, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia,Style Food/Cristal Catering e Open City Roma
in collaborazione con
Istituto Luce e Fondazione Gramsci

realizzato con il contributo di Lazio Innova per EXPO MILANO 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

Silvia Petrella

Silvia Petrella

Silvia Petrella

Appassionata di arte. Laureata in lettere, con indirizzo cultura teatrale, presso l'università Aldo Moro di Bari e naturalizzata romana, dove sta proseguendo gli studi presso il DAMS con indirizzo cinema, televisione e produzione multimediale, collabora con più riviste scrivendo di cinema e teatro. Porta avanti un percorso nello yoga che è diventato una filosofia di vita all'insegna dell'equilibrio tra la mente e il corpo. "Mens sana in corpore sano"