Lo sguardo antropologico di Steve McCurry a Cinecittà

Lo sguardo antropologico di Steve McCurry a Cinecittà

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“What is important to my work is the individual picture. I photograph stories on assignment, and of course they have to be put together coherently. But what matters most is that each picture stands on its own, with its own place and feeling.”

Condotti per mano attraverso il mondo: è questa la sensazione che dà a primo impatto entrare nel Teatro1 di Cinecittà all’interno del quale, dal 18 aprile al 20 settembre, è allestita Oltre lo sguardo, la mostra di Steve McCurry. Un vero e proprio sguardo antropologico sulle diverse realtà del mondo.

Steve McCurry oltre lo sguardo venditori di fiori

Il nome del grande fotografo americano forse a qualcuno non suona familiare, eppure tutti conoscono e riconoscono il suo scatto più famoso, il ritratto di Sharbat Gula, la profuga afghana il cui sguardo trasparente e intenso si imprime inevitabilmente nella coscienza, raccontando la storia che passa sul corpo e su di esso lascia tracce indelebili.

Sono 150 le fotografie, una cronaca fedele e disincantata della storia degli ultimi trent’anni, dalla guerra del Golfo allo Tsunami che ha sconvolto il Giappone nel 2011 passando alle fotografie che ritraggono il crollo delle torri gemelle: sono gli occhi di un newyorkese quelli che guardano, sbalorditi e incapaci di comprendere quello che accade, pietrificato come un incubo sulla pellicola fotografica.

Distruzione ma anche vita quella che traspare dai ritratti, spesso a grandezza naturale, tanto che sembra quasi di scambiare uno sguardo ravvicinato con l’altra parte del mondo, si ha l’impressione quasi sconvolgente di essere spiati mentre ci si affaccia alle finestre di un’altra realtà, sempre presente e parallela: un’esplorazione che incuriosisce e disorienta per la straordinaria varietà che va sotto il generico nome di genere umano. Dal Mali all’Afghanistan, dai monaci Shaolin appesi a testa in giù nell’esercizio estremo delle proprie capacità di resistenza fisica ai pescatori dello Shri Lanka che nelle prime luci dell’alba pescano aggrappati ai pali, dalle donne Tuareg a quelle dell’Etiopia, ci addentriamo in una girandola continua e labirintica grazie al particolarissimo allestimento realizzato da Peter Bonazzi che ha voluto proporre a chi entra nel Teatro1 un percorso libero e sempre cangiante.

Steve McCurry oltre lo sguardo cinecittàE nella curiosità che guida lo sguardo di Steve McCurry, uno sguardo quasi antropologico che scava alla ricerca di storie da raccontare e di universi da scoperchiare, si insinua anche la consapevolezza dell’occidentale che entra a contatto diretto con il Sud del mondo, lo vive e cerca di testimoniarlo con grande onestà intellettuale evidenziando le contraddizioni della società in cui vive, sollecitando un’osservazione che va al di là della semplice contemplazione estetica e sfocia nella riflessione.

La mostra Oltre lo sguardo, però, non ci offre soltanto la possibilità di seguire Steve McCurry nei suoi spostamenti in giro per il mondo lungo tutto l’arco della sua carriera, ma propone anche le parole stesse del fotografo a corredo e commento di questo viaggio attraverso l’audioguida – disponibile anche in lingua originale – e sei video nei quali è Steve McCurry stesso a parlare della sua idea di fotografia, del modo in cui lavora, delle passioni che hanno sempre accompagnato la sua osservazione che va “oltre lo sguardo”, appunto.

bambino soldato, steve mccurry oltre lo sguardo cinecittàMa anche Cinecittà, il luogo in cui la mostra si tiene, diventa protagonista. La scelta degli studios come location per l’allestimento non ha nulla di casuale e anzi permette di indagare un altro aspetto del lavoro di Steve McCurry, l’incredibile vocazione cinematografica delle sue fotografie che ha radici profonde, rintracciabili nella sua formazione universitaria. Laureatosi proprio in cinema e proteso, fin dall’infanzia americana, verso il grande mito di Cinecittà, la scelse come meta per il suo primo portfolio d’autore dedicato all’Italia. La mostra, dunque, diventa anche un grande omaggio alla grande industria del cinema e un’occasione per aprire al pubblico il nuovissimo spazio espositivo del Teatro1, destinato d’ora in poi ad accogliere esibizioni temporanee dedicate alla cultura dell’immagine e dello spettacolo.

Vi è anche la possibilità, per chi lo desidera, di approfittare di un biglietto cumulativo per poter accedere sia al percorso espositivo permanente di Cinecittà si mostra sia ad una visita guidata ai set cinematografici allestiti all’esterno degli edifici.

Sito ufficiale della mostra Oltre lo sguardo

Sito di Cinecittà

Sito ufficiale di Steve Mccurry

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Classe '92, laureata in Filologia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", redattrice per NéaPolis e Tutored. Gestisco due blog "Parole in viaggio" dedicato all'arte e ai luoghi d'Italia e "Storie dal cassetto", raccolta di racconti brevi soprattutto a carattere psicologico. Un mio racconto "Il battesimo del fuoco" è stato selezionato e pubblicato nell'antologia "I racconti di Cultora. Centro-sud" seconda edizione per Historica edizioni nel 2015. Sono membro fondatore dell'associazione "La parola che non muore" e responsabile dell'ufficio stampa per il Festival omonimo a Civita di Bagnoregio, inaugurato nel 2015.