Spazi900, permanente della Biblioteca Nazionale Centrale

Spazi900, permanente della Biblioteca Nazionale Centrale

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Spazi900, permanente della Biblioteca Nazionale Centrale

Chiunque si trovi a dover affrontare una ricerca impegnativa o la bibliografia della propria tesi di laurea o che, più semplicemente, ha bisogno di un libro che nelle biblioteche comunali risulta irreperibile non può che recarsi alla Mecca degli studiosi: la Biblioteca Nazionale Centrale.

Spazi900, permanente della Biblioteca Nazionale Centrale

Sale divise per argomento, un sistema di distribuzione piuttosto snervante per chi si trovi ad avere un’esigenza immediata – considerando che le richieste per essere evase durante la giornata devono arrivare entro le sette del mattino – ma anche un centro culturale dall’offerta variegata. E proprio nell’attesa dell’arrivo di un libro, se non si ha voglia di attendere nel Bibliocaffè o sui gradoni esterni, si ha l’occasione di incontrare la letteratura attraverso le voci dei grandi autori del Novecento.

Durante il 2015, infatti, è stato avviato il progetto Spazi900, la permanente della Biblioteca Nazionale, concepita come uno spazio fisico di “incontro” con i grandi della Letteratura Italiana. Da un lato, chi si inoltri lungo il corridoio posto fuori dall’ingresso alle sale, si troverà di fronte la Stanza di Elsa, la ricostruzione dello studio romano di Elsa Morante, quel fervido laboratorio in cui la scrittrice diede vita ai suoi più luminosi e sofferti capolavori. Si ha l’impressione quasi di penetrare l’intimità di un luogo sacro per lo scrittore, quello in cui, al sicuro da ogni influenza esterna, circondato dai propri libri che rappresentano sempre una presenza rassicurante e amica, prende forma l’opera. La volontà di rendere vicina e familiare l’autrice.

Spazi900, permanente della Biblioteca Nazionale Centrale

Tutto è originale, dai mobili alla macchina da scrivere, sui cui tasti la Morante battè la stesura definitiva di Aracoeli, fino ai quadri, anch’essi testimonianza vivida della vita dell’autrice giacché tra di essi si trovano alcuni ritratti realizzati dall’amico e scrittore Carlo Levi.

Spazi900, permanente della Biblioteca Nazionale Centrale

A rendere completa l’esperienza di contatto diretto con la Morante è possibile consultare una scelta dei manoscritti originali, digitalizzati per permetterne la piena fruizione senza comprometterne la conservazione.
La spazio dedicato alla Morante si affianca ad un percorso espositivo che attraversa trasversalmente il Novecento, secondo un “ritmo in otto tempi” perché otto sono le sezioni realizzate incentrandosi su una figura o un movimento letterario di particolare rilevanza che abbia nella Biblioteca Nazionale Centrale un ricco archivio di opere e documenti autografi.

Seguendo il filo del tempo di fronte ai nostri occhi si dipana una cronologia che trova in D’Annunzio il suo punto di inizio con i manoscritti dell’Alcyone, della Francesca da Rimini e de La figlia di Iorio. D’Annunzio, infatti, pur avendo vissuto gran parte della propria esistenza nell’Ottocento si può considerare a tutti gli effetti e a buon diritto autore novecentesco per l’importanza e l’influenza culturale della sua opera, ormai al di là dello spartiacque del secolo. A seguire troviamo Pirandello, di cui possiamo ammirare un documento straordinario quale Il taccuino segreto, uno dei taccuini in cui l’autore abbozzava le proprie opere, dando forma su carta alle idee che fiorivano nella sua mente, uno strumento di grande importanza per penetrare i segreti della composizione. Non potevano poi mancare all’appello gli eversori delle prime avanguardie, i Futuristi, seguiti a ruota da Ungaretti, Montale, i Novissimi – ed è forse questa la sezione maggiormente degna di nota considerando la scarsa conoscenza di questo “movimento” di neoavaguardia che vede tra i suoi massimi rappresentati Elio Pagliarani ed Edoardo Sanguineti Pasolini e infine Calvino, di cui sono presenti lettere, testi e testimonianze dirette del lavoro non soltanto di autore ma anche di responsabile editoriale.

Un microcosmonarrativo e poetico concentrato in una stanza che può offrire suggestioni e spunti e rappresentare il punto di inizio di un percorso fertile di ri-scoperta, tra presenze e grandi assenti, di un secolo di letteratura.

Sara Fabrizi

 

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Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Classe '92, laureata in Filologia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", redattrice per NéaPolis e Tutored. Gestisco due blog "Parole in viaggio" dedicato all'arte e ai luoghi d'Italia e "Storie dal cassetto", raccolta di racconti brevi soprattutto a carattere psicologico. Un mio racconto "Il battesimo del fuoco" è stato selezionato e pubblicato nell'antologia "I racconti di Cultora. Centro-sud" seconda edizione per Historica edizioni nel 2015. Sono membro fondatore dell'associazione "La parola che non muore" e responsabile dell'ufficio stampa per il Festival omonimo a Civita di Bagnoregio, inaugurato nel 2015.