Tour dei Fantasmi: venerdì vi portiamo alla scoperta di una Roma inedita…

Tour dei Fantasmi: venerdì vi portiamo alla scoperta di una Roma inedita…

VENERDI’ 21 LUGLIO ORGANIZZIAMO L’INEDITO “TOUR DEI FANTASMI”

Appuntamento: Venerdì 21 luglio, ore 21.00 al Ponte Sant’Angelo (lato Castel Sant’Angelo)
Orario: 21:00 (termine visita alle ore 22:45)
Costo della visita: 9€
Quota associativa (iscrizione valida per tutto il 2017): 6€
Costo speciale per famiglie: gli UNDER 18: 3€ (comprensivo di quota associativa!!!)
Invalidi: 10€ (comprensivi della quota associativa ed accesso gratuito a tutte le successive visite 2017)
Cuffie: Obbligatorie (costo 2€ cadauno)
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: scrivendo una mail a info@romanascosta.net o mandando SMS o Whatsapp al numero 3280593784.
Per avere copia della nostra pubblicazione “Roma Nascosta”, scriverci al momento della prenotazione.

 

Un po’ di anticipazioni prima della visita…

Buio, vento, assenza di luna, il 21 luglio non sarà una semplice notte di mezza estate: alcuni dei luoghi più interessanti di Roma appariranno sotto un’altra veste, misteriosa quasi spettrale.

Siete pronti per immergervi in questa nuova avventura? Prima di farlo, è necessario illustrare quali tappe toccherà questo tour dall’animo noir e quali fantastici personaggi vi accompagneranno. Paura? No, non è necessario, o meglio dipende se credete nei fantasmi o meno.

Partiamo dal Rione Ponte, il quinto di Roma, luogo affascinante e ricco di monumenti il cui nome è dovuto proprio al ponte Sant’Angelo. Percorrendo le vie di questo quartiere, tra botteghe e negozi caratteristici, ci si imbatte in via dei Coronari luogo dove ha vissuto Fiammetta Michaelis, ricca cortigiana di origine toscane, nota per esser stata l’amante di Cesare Borgia. Secondo la leggenda Fiammetta, morta abbastanza giovane, desiderava esser sepolta presso la Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, ma in realtà non vi è mai stata trovata alcuna traccia della donna, un mistero ancora oggi irrisolto.

Il tour prosegue verso il quartiere Pigna, durante il medioevo una grande pigna monumentale è stata rinvenuta presso le terme di Agrippa dando così il nome al quartiere. Questo rione comprendere alcuni tra i luoghi turistici di maggior interesse della Capitale, il Pantheon, Piazza Venezia e Via delle Botteghe Oscure. Il Panthéon tra le attrazioni che vengono maggiormente visitate dai turisti, è un luogo con un’importante storia ma che nasconde diversi misteri e leggende. Accoglie illustri sepolture: da artisti del calibro di Raffaello Sanzio a personaggi storici come i re Vittorio Emanuele II e Umberto I di Savoia. Proprio a quest’ultimo è legata una leggenda da brivido: il fantasma del Re si presenta in alcune occasioni all’interno del tempo per custodire alcuni segreti, mai svelati.

Anche il rione Parione rientra nell’elettrizzante tour, il suo stemma è un grifo, una magica creatura con la testa di un’aquila e il corpo di leone. Il quartiere comprende zone d’interesse quali Piazza Navona, Campo de’ fiori, Palazzo Pamphilj solo per citarne alcune.

Proprio nei pressi di piazza Navona, sorge palazzo De Cupis, da molti conosciuto anche come Palazzo Pamphilj. Questo palazzo era abitato da Costanza Conti moglie di Giandomenico De Cupis, una donna molto bella la cui bellezza era ammirata e riconosciuta da tutti. In particolare erano ammirate le mani della giovane donna, al punto che un artista ne fece un calco per poterle far ammirare a tutti. Un giorno accadde che un frate le predisse che avrebbe perso quelle candide ed adorate mani. La giovane spaventata da tale presagio, decise di rinchiudersi in casa ed evitare ogni occasione pubblica. Da quel momento Costanza De Cupis passava il suo tempo cucendo, ma durante uno dei suoi lavoretti si punse proprio alla mano. Nonostante le cure e le medicazioni, la tanto adorata mano della giovane donna fu amputata. In poco tempo l’infezione però si diffuse in tutto il corpo e Costanza morì a causa della setticemia. Ancora oggi si narra che lo spirito di Costanza De Cupis vaghi per il palazzo e quando di notte, la luna illumina alcune finestre, si intravede una mano pallida ed esteticamente bella.

Tra i più celebri fantasmi di Roma c’è sicuramente Beatrice Cenci, la cui vicenda ci porta nel lontano 1577. Figlia di un nobiluomo, fin da piccola Beatrice è stata vittima di abusi sessuali da parte del padre e, nonostante abbia più volte denunciato lo stesso alle autorità, non è mai stata realmente ascoltata. Con la complicità della matrigna e dei fratelli, la giovane donna decide di assassinare il padre.  Sebbene il piano fosse stato ben studiato, l’assassinio di Francesco Cenci fu subito denunciato e l’intera famiglia processata e condannata a morte.  Beatrice Cenci, è stata brutalmente decapitata nel 1599 e nel 1999, in occasione del 500° anniversario della sua scomparsa, fu eretta una targa in suo onore affinché la sua tragica vicenda non venisse dimenticata. Tuttavia è la stessa Beatrice a non farsi dimenticare. Si dice, infatti, che ogni anno nella vigilia della sua decapitazione, il fantasma di Beatrice passeggi lungo ponte Sant’Angelo, con la testa tra le mani. Lo spirito di Beatrice non ha mai trovato pace nemmeno dopo morta, difatti la tomba dov’era stata sepolta fu distrutta durante l’occupazione francesi in età napoleonica e i resti di Beatrice Cenci non sono mai stati ritrovati.

Restando in zona Castel Sant’Angelo, un altro spirito aleggia per le strade di questa parte di Roma, si tratta di Mastro Titta “Er Boja de Roma”. La sua storia è ben diversa dalle precedenti, perché parliamo di uno degli esecutori dello stato Pontificio. Il numero di persone giustiziate da Giovanni Battista Bugatti, nome di battesimo del boia romano, è di ben 514 condannati. Ancora oggi si dice che a Castel Sant’Angelo si veda sventolare il famoso mantello rosso, divenuto un simbolo, indossato da Mastro Titta per le sue esecuzioni capitali.

Alquanto macabra è la storia del giovane marchese Luca De Marchettis.  Proveniente da una famiglia nobile e prestigiosa, il giovane aveva l’abitudine di mescolarsi tra il popolo, seducendo giovane contadine.  Per paura che le sue amanti potessero parlare e quindi creare uno scandalo, il giovane marchese cominciò ad uccidere ogni donna da lui sedotta, affinché il suo segreto potesse rimanere tra le mura della sua dimora. Tuttavia questa malsana “abitudine” cominciò a far crescere sensi di colpa nell’animo di Luca De Marchettis, che decise di togliersi la vita gettandosi dalla finestra urlando “Tornerò”. Da quel giorno in zona Monteverde, nei pressi di via San Calepodio, dove risiedeva il Marchese, si vede passeggiare lo spirito dell’uomo che vestito in maniera elegante non ha mai abbandonato la villa in cui viveva. Infatti, la villa divenuta proprietà del comune, è in stato di abbandono e si dice che ogni anno si sentano ancora le grida  delle vittime del Marchese e lo stesso urlo “Tornerò” . Anche in questo caso la tomba del blasonato non è mai stata ritrovata ela sua fine è avvolta nel mistero.

Un’altra aristocratica è protagonista di questo tour horror, si tratta di Donna Olimpia Maidalchini, conosciuta da tutti semplicemente come Donna Olimpia.  La sua figura era da sempre odiata dal popolo, per via della sua sete di potere e la sua avidità al punto da esser soprannominata in alcune pasquinate la Pimpaccia. La sua ossessione per il potere e per i beni la spinsero a rinunciare ai voti per sposare un ricco borghese, per poi cadere in disgrazia. Il suo spirito non ha mai trovato pace e la notte del 7 gennaio un carro infuocato appare per le strade del centro di Roma, fino a gettarsi nel fiume Tevere per portare con sé i suoi tesori.

Storie differenti, misteri irrisolti, che però seducono e conquistano. Non è vero ma ci credo affermava Benedetto Croce, infatti molti misteri sono al limite tra leggenda e realtà. Per scoprire la verità l’appuntamento è per il 21 luglio.

Marcello Morgese

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Redazione Nèa Polis

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