Visita a Villa Farnesina: tra gli affreschi di Raffaello, in un tripudio di arte rinascimentale

Visita a Villa Farnesina: tra gli affreschi di Raffaello, in un tripudio di arte rinascimentale

Sabato 18 novembre, ore 11:15: di seguito tutte le info

Appuntamento: Sabato 18 novembre, ore 11:15, via della Lungara 230 (ingresso Villa Farnesina)

Orario: 11:15 (termine visita alle ore 12:45)
Costo della visita: 16€ (biglietto unico, comprensivo di ingresso ed iscrizione all’associazione Neapolis valida fino al 31 dicembre 2018)
Costo speciale per famiglie: gli UNDER 18: 3€ (comprensivo di quota associativa!!!)
Invalidi: 10€ (comprensivi della quota associativa ed accesso gratuito a tutte le successive visite 2017-2018)
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: scrivendo una mail a info@romanascosta.net o mandando SMS o Whatsapp al numero 3280593784.
Per avere copia della nostra pubblicazione “Roma Nascosta”, scriverci al momento della prenotazione.

 

Alcune anticipazioni…

Nel cuore del rione Trastevere sorge una delle residenze capitoline più belle e importanti di sempre: la villa Farnesina, un vero e proprio gioiello dell’arte rinascimentale.

Costruita tra il 1506 e il 1512 da Baldassarre Peruzzi, la Farnesina è la prima villa nobiliare suburbana di Roma, diventata nel tempo un modello più volte imitato e riprodotto. Fu commissionata dal banchiere senese Agostino Chigi, un protetto di Papa Giulio II, che aveva fatto fortuna nel commercio dell’allume della Tolfa, un particolare tipo di sale utilizzato nella lavorazione dei tessuti proveniente dall’antiappennino laziale.

In omaggio all’origine del committente, la villa ricalca degli schemi architettonici di matrice toscana – e in particolare del concittadino di Chigi Francesco di Giorgio Martini – con una facciata e una struttura che ben si distinguono dallo stile romano di inizio Cinquecento, fortemente influenzato dal Bramante.

Il sito dove fu costruita villa Farnesina era già  abitato in età augustea, come ha dimostrato una campagna di scavi del 1880 che ha rivelato i resti della lussuosa residenza di Marco Vipsanio Agrippa e Giulia Maggiore, unica figlia naturale dell’Imperatore Augusto. L’abitazione era caratterizzata da ampie pareti affrescate, con fregi appartenenti al secondo e al terzo stile pompeiano con incursioni di ispirazione egiziana, ora conservati a Palazzo Massimo alle Terme.

Alla fine del XVI secolo, morto Chigi, la villa fu acquistata dal cardinale Alessandro Farnese, da cui prese il nome. Nei secoli a seguire, la villa passò di proprietario in proprietario e cambiò più volte destinazione: attualmente è sede dell’Accademia dei Lincei e del Gabinetto nazionale delle stampe.

Oltre allo straordinario impianto architettonico, uno dei motivi di maggior pregio di Villa Farnesina è la sua decorazione ad affreschi alla quale contribuirono Sebastiano Del Piombo, Il Sodoma, Baldassarre Peruzzi e Raffaello Sanzio, aiutato dalla sua scuola. In particolare Raffaello si occupò delle storie di Amore e Psiche dipinte sulle pareti della loggia, il porticato che collegava gli ambienti interni con il raffinato giardino all’italiana, dentro cui si svolgevano spettacoli teatrali, ricevimenti e feste. Il tema mitologico scelto per questo suggestivo ambiente richiama una vicenda personale di Chigi, ovvero la sua storia d’amore con Francesca Ordeaschi, prima cortigiana, poi amante del banchiere e – infine – sua legittima sposa. Allo stesso modo la fanciulla amata dal dio alato rappresentava l’eroina romantica per eccellenza della letteratura latina, determinata ad affrontare ogni sorta di ostacoli e peripezie per la conquista della felicità  coniugale.

Alle storie di Psiche, Raffaello affianca festoni di piante e frutti, tra cui si riconoscono ben duecento specie di cui alcune provenienti dal continente americano. La raffinata scelta decorativa di Raffaello punta a creare armonia tra pittura, architettura e ambiente, regalando ai visitatori uno degli esempi più riusciti di estetica rinascimentale.

Francesca Torre

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Redazione Nèa Polis

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