L’architettura e lo sguardo delle donne

L’architettura e lo sguardo delle donne

ROMA – “Il Vittoriano tra Musica, Letteratura, Cinema e Architettura”, la rassegna di eventi estivi promossa dal Polo Museale Lazio diretto da Edith Gabrielli, martedì 25 luglio propone l’ultimo appuntamento del ciclo d’incontri “Con gli occhi delle donne. L’architettura e il design al femminile nella società dei millennials”, curato da Gabriella Musto. Alle 19.00 sulla Terrazza Italia del Vittoriano in piazza Venezia sarà ospite Johanna Muszbek, docente di Architettura e Progettazione all’Università di Liverpool.

In questi dialoghi l’obiettivo è stato il punto di vista delle donne, per ragionare sui temi d’architettura in una contemporaneità sfuggente ed effimera quale questa dei millennials, in un luogo d’architettura che alle donne ha dato poco spazio perché, da sempre, sito di un potere declinato solo al maschile.

Tutti gli appuntamenti al Vittoriano rientrano in ARTCITY-Estate 2017, un progetto organico di oltre cento iniziative di arte, architettura, letteratura, musica, teatro, danza e audiovisivo, promosso e organizzato dal Polo Museale del Lazio in musei e altri luoghi d’arte di Roma e della regione tra i quali appunto il Vittoriano.

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero: il limite massimo degli spettatori è fissato dalla capienza massima degli spazi messi a disposizione.

Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria, in latino Ara Patriæ, è un monumento nazionale situato a Roma, sul Campidoglio, opera dell’architetto Giuseppe Sacconi, che vinse il concorso, bandito nel 1882. Il monumento fu inaugurato, infine, nel 1911. È uno dei simboli patri italiani.

Il nome “Vittoriano” deriva da Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d’Italia. Da quando, nel 1921, accolse le spoglie del Milite Ignoto, il monumento assunse una nuova valenza simbolica, e quello che era stato pensato inizialmente come monumento dinastico, divenne definitivamente una celebrazione dell’Italia unita e della sua libertà.

Il Vittoriano non è mai stato solo un monumento da contemplare, ma da sempre è anche teatro di importanti momenti celebrativi; ciò ha accentuato il suo ruolo di simbolo di identità nazionale. Si pensi alla grandiosa manifestazione del 2 novembre 1915 in ricordo dei caduti di guerra e, per arrivare ai tempi recenti, alle parole del presidente Ciampi che, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno scolastico che qui si svolse, affermò: “[…] Questo monumento sta vivendo una seconda giovinezza. Lo riscopriamo simbolo dell’eredità di valori che le generazioni del Risorgimento ci hanno affidato. Le fondamenta di questi valori sono qui incise nel marmo: l’unità della Patria, la libertà dei cittadini […]”. Il presidente si riferiva ai soggetti delle quadrighe di coronamento poste sopra ai due propilei.

La sua costruzione ha comportato la demolizione di una serie di edifici medievali, a partire dal 1886, tra cui la caratteristica Torre di Paolo III e il francescano Convento di Santa Maria in Aracoeli: il secondo aveva una storia più che millenaria, dato che la costruzione era presente, in forma arcaica, già nel VII secolo. Tale serie di demolizioni ha comportato anche l’allargamento della adiacente Piazza d’Aracoeli.

Fabio Pompei

Fabio Pompei

Ingegnere informatico, dottore di ricerca (Ph.D.) in Ingegneria elettronica e giornalista. Ha iniziato la sua carriera in azienda nel settore bancario, attualmente è responsabile in una azienda di telecomunicazioni. Docente in corsi di laurea (ingegneria) in università pubbliche e private, è autore di pubblicazioni scientifiche nel settore delle telecomunicazioni. Ha ricoperto negli ultimi anni incarichi pubblici, occupandosi, in particolare, di Politiche economiche, finanziarie, innovazione tecnologica e semplificazione amministrativa.