Far vivere l’Utopia: un progetto concreto

Far vivere l’Utopia: un progetto concreto

 

Far vivere l’Utopia: un progetto concreto

A 500 anni dalla pubblicazione di Utopia di Tommaso Moro, un progetto celebrativo originale che non si limita a ricordare l’evento, ma rende operativa l’istanza propria dell’utopia: il cambiamento.

Utopia è un non-luogo, un punto irraggiungibile che si sposta sempre un po’ più in là lungo la linea dell’orizzonte, qualcosa cui si aspira senza poterla ottenere e questa, forse, nell’epoca del tutto e subito è una prospettiva da rivalutare. Utopia è anche, in un certo qual senso, quello che spinge Martina, dopo una laurea a lungo rimandata, a cercare un bando per Erasmus+ Traineeship per prefiggersi un obiettivo da raggiungere e spingere lo sguardo un po’ più in là della scadenza imminente. L’ente presso il quale svolgere il tirocinio deve cercarselo in autonomia lo studente. Rimbalzando da un’occasione all’altra, senza trovare posti liberi, si imbatte in un progetto internazionale, ideato dalla professoressa Fàtima Vieira e sviluppato dalla Facoltà di Lettere di Porto in Portogallo: è UTOPIA 500, nato per celebrare il cinquecentenario dalla pubblicazione di Utopia di Tommaso Moro.

Far vivere l'utopia: un progetto concreto
Isola di Utopia, immaginata da Tommaso Moro

L’intento non è il semplice “ricordo” di un evento, una celebrazione fine a sé stessa ma è quello di far rivivere l’opera attraverso la sua applicazione concreta: partendo dalla tensione al miglioramento insita nel suo messaggio, l’obiettivo è quello di ispirare il maggior numero di persone possibili attraverso non solo il ri-pensamento della realtà sociale, ma anche l’azione diretta su di essa.

Pensare è il primo passo per rimodellare il mondo in cui viviamo, analizzandolo e scoprendo quelli che sono i problemi piccoli e grandi; ma dal pensiero è necessario passare ai fatti, creando un circolo virtuoso in cui ciascuno contribuisce nel proprio piccolo e sollecita l’agire altrui col proprio esempio.

Far vivere l'Utopia: un progetto concreto

Il progetto perciò si articola in 4 diverse sezioni:

Pan-Utopia, indirizzato agli studenti delle scuole superiori, è un invito al pensiero creativo legato alla nozione di “futuro”, con la quale sono chiamati a confrontarsi sul campo delle problematiche locali e globali contemporanee, per sviluppare la propria coscienza di cittadini attivi. I ragazzi dovranno proporre iniziative, progetti, idee volte alla risoluzione di quelle criticità che affliggono la realtà in cui si trovano a vivere, come ad esempio quella dello spreco alimentare. Le migliori iniziative verranno premiate con una somma in denaro (fino a 600 euro) per contribuire o coprire interamente le spese per la realizzazione del progetto presentato. Il contest si è aperto il 1 gennaio 2016 e avrà termine il 22 aprile; i vincitori saranno annunciati il 20 maggio 2016.

Great Utopians è, invece, una sezione ancora più inclusiva poiché pur rivolgendosi alle scuole, permette la partecipazione di chiunque. Si tratta di una banca dati telematica, accessibile e fruibile da tutti, in cui vengono riversate le note biografiche di persone che con il loro pensiero e il loro lavoro sono riusciti a cambiare le cose. Non soltanto Martin Luther King, Gandhi o Malhala, chiunque può essere considerato un “grande utopista”, anche il panettiere che invece di gettare il pane della giornata, lo distribuisce a chi ne ha bisogno. Ogni gesto ha un valore inestimabile e Great Utopians si fonda proprio su questo principio: far capire che il cambiamento comincia anche soltanto con una goccia in mezzo al mare.

Far vivere l'utopia: un progetto concreto
Un esempio della sezione “Great Utopians”

 

Sounds of Utopia: la musica da sempre è uno strumento di aggregazione e ha il potere, spesso e volentieri, di “dare la carica”. Per questo si è pensato di proporre anche un contest musicale. Per partecipare basta andare sul sito utopia500.net e scaricare il regolamento, scegliere una delle tracce preselezionate – tutti brani contemporanei all’epoca di Tommaso Moro – e realizzarne una versione di gruppo o singola, con qualsiasi strumento e adattamento musicale. La performance deve essere filmata e inviata entro il 30 giugno a music.utopia500@gmail.com. In palio somme di denaro, per i minori di 16 anni, oppure un viaggio spesato in Portogallo per partecipare al Festival Letterario Folio a Óbidos.

La quarta sezione è indirizzata prevalentemente a studiosi del campo degli Utopians Studies con l’intento di realizzare un database chiamato ARUS (Advanced Research in Utopian Studies) in cui sarà possibile condividere articoli, saggi, tesi riguardanti questo campo.

Altri progetti sono in fase di lancio, come un contest internazionale di architettura che metta in relazione il concetto di Utopia con quello di Design. O ancora la collaborazione con la rete Rádio e Televisão de Portugal perché ogni giorno trasmetta sui canali radio e tv, per la durata di un minuto, una delle note biografiche di un grande utopista. Anche un minuto può fare la differenza. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito e sulla pagina Facebook. Parti del progetto andranno avanti anche oltre il 2016, anno della celebrazione, ma il punto culminante e atteso sarà la 17a conferenza della Utopian Studies Society/Europe che si terrà a Lisbona dal 5 al 9 luglio 2016.

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Classe '92, laureata in Filologia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", redattrice per NéaPolis e Tutored. Gestisco due blog "Parole in viaggio" dedicato all'arte e ai luoghi d'Italia e "Storie dal cassetto", raccolta di racconti brevi soprattutto a carattere psicologico. Un mio racconto "Il battesimo del fuoco" è stato selezionato e pubblicato nell'antologia "I racconti di Cultora. Centro-sud" seconda edizione per Historica edizioni nel 2015. Sono membro fondatore dell'associazione "La parola che non muore" e responsabile dell'ufficio stampa per il Festival omonimo a Civita di Bagnoregio, inaugurato nel 2015.