Intervista a Riccardo Mazzucchelli, presidente MUN Academy

Intervista a Riccardo Mazzucchelli, presidente MUN Academy

Intervista a Riccardo Mazzucchelli, presidente di MUN Academy

a cura di Sara Fabrizi

 

Innanzitutto parliamo dell’associazione: cos’è e come è nata MUN Academy?

Mun Academy logo (Intervista a Riccardo Mazzucchelli presidente MUN Academy)
Logo di Mun Academy

Noi siamo 5 ragazzi tutti intorno ai trent’anni provenienti da esperienze particolarmente diverse, c’è chi sta a Salerno, un’altra ragazza che è sarda, siamo abbastanza eterogenei ma la maggior parte di noi ha avuto esperienza nei Model United Nation (MUN). Io personalmente sono cinque anni che mi occupo di partecipare e organizzare a più livelli queste simulazioni, un altro nostro socio è stato il primo fondatore di un’associazione di studenti in Italia ad organizzare il MUN, ora alla Bocconi, creando il MILMUN. Essendoci ritrovati a Roma per motivi lavorativi abbiamo deciso di unire le forze per creare questa nuova associazione che ha un paio d’anni, essendo nati nel maggio del 2014, con la quale vorremmo portare avanti quest’organizzazione di simulazioni di organismi internazionali ma allo stesso tempo consentire ai giovani la possibilità di mettersi alla prova e sviluppare le soft skills come negoziazione, mediazione, il parlare in pubblicotutte competenze che in Italia purtroppo le università non trasmettono.

 

Diciamo che le università hanno un sistema di insegnamento che spesso non permette di sviluppare competenze adeguate al mercato del lavoro.

Riccardo Mazzucchelli (Intervista a Riccardo Mazzucchelli, presidente di MUN Academy)
Riccardo Mazzucchelli

Sì, diciamo così e noi utilizziamo un po’ questa scusa – se mi passi il termine – di simulare il funzionamento delle riunioni internazionali per immergere i ragazzi in situazioni che sono abbastanza quotidiane in un contesto lavorativo. Paradossalmente so che può sembrare molto riduttivo affiancare un incontro delle nazioni unite ad una riunione d’ufficio però le dinamiche sono simili; c’è una differenza di ruoli ma ci si ritrova sempre a doversi relazionare con gli altri in determinati tempi. In questa ottica abbiamo creato l’associazione con l’intento di creare anche corsi veri e propri. Per il momento abbiamo fatto un test l’anno scorso con la realizzazione di un FAO Model, con una cerimonia d’apertura proprio presso la FAO. Siamo riusciti a portare circa 150 studenti di circa 40 nazionalità diverse, con un risultato molto soddisfacente. Noi teniamo molto alla qualità della simulazione: certo, per questioni logistiche è impossibile simulare in modo perfetto il funzionamento di uno degli organi, però siamo molto attenti alle tematiche che vengono sviluppate nelle diverse istituzioni per poterle riproporre.

 

Come vengono preparati i ragazzi a questo tipo di situazione?

Diciamo che per ovvi motivi è difficile fornire una preparazione omogenea a tutti i partecipanti, venendo da 40 paesi diversi coordinarsi è complicato. Ad ogni incontro ci sono dei moderatori che si occupano di gestire la preparazione all’evento, di solito da 2 a 4 a seconda della grandezza del comitato. I moderatori redigono un documento, chiamato study guide, che riassume gli argomenti che i partecipanti dovranno affrontare e che viene loro inviato alcuni mesi prima. Inoltre viene chiesto di scrivere e sottomettere al giudizio dei moderatori un Position Paper che riassuma la posizione del governo che andranno a rappresentare, in modo che si abbia il polso della situazione. Il problema più grande è che ogni partecipante alla simulazione rappresenta un governo diverso da quello del suo Paese di origine e anche per questo c’è una forma di guida da parte dei moderatori ma al di là di questo si lascia una grande libertà di ricerca nella definizione della propria posizione.

 

La simulazione quanto dura?

La simulazione normalmente va da un minimo di 3 giorni ad un massimo di 5 in cui si fanno sessioni dalla mattina alla sera come se fossero delle sessioni di negoziazione reali. L’anno scorso, MUN Academy ha partecipato alla quarantaduesima sessione plenaria del Committe on World Food Security (CFS, Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale) portando una delegazione di otto ragazzi con età medie di venticinque anni in un reale contesto internazionale; il nostro status era di osservatori e quindi senza diritto di intervento ma questa partecipazione ha dato modo a MUN Academy di unirsi alla delegazione del Civil Society Mechanism, una delegazione permanente che racchiude i rappresentanti delle organizzazioni della società civile e dei movimenti sociali di tutto il mondo. E l’esposizione alle negoziazioni gli ha cambiato la prospettiva soprattutto perché durante le sessioni ci sono degli eventi a latere di approfondimento degli argomenti trattati, organizzati da singole delegazioni o altre organizzazioni internazionali. Quello che vorremmo fare con MUN Academy è quello di collegare questo mondo della simulazione pura e semplice con quello che è il mondo reale delle organizzazioni.

biblioteca europea decennale (Intervista a Riccardo Mazzucchelli, presidente di MUN Academy)
Logo del decennale della Biblioteca Europea

Cosa avete in programma per il decennale della Biblioteca Europea?

Innanzitutto questo è un progetto che è partito su iniziativa della Biblioteca Europea, uno spazio culturale dedicato all’Europa dove è possibile trovare letteratura in lingua e assistere a eventi a sfondo fortemente internazionale nata con l’idea di diffondere la letteratura in lingua, che quest’anno compie dieci anni. Per questo motivo, la Biblioteca Europea ha deciso di realizzare diversi eventi per celebrare questo traguardo; Io, in qualità di presidente dell’associazione MUN Academy ho proposto un progetto che include tre conferenze frontali, cinque laboratori aperti agli studenti sia di preparazione alle conferenze sia all’ultimo evento che vogliamo offrire cioè la simulazione dei lavori del Consiglio europeo e del Consiglio dell’Unione europea. La partecipazione, grazie alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, del Comune di Roma,dell’IstituzioneBiblioteche di Roma e del Goethe Institut che hanno pensato di promuovere l’iniziativa, è completamente gratuita ed è aperta prevalentemente a studenti universitari o neolaureati, ma anche giovani professionisti comunque sotto i trent’anni. Stiamo inoltre realizzando alcuni partenariati sia accademici sia strategici con altre organizzazioni e con le università. Va sicuramente menzionato il Dipartimento di Comunicazione e Ricerche Sociali (CORIS) de La Sapienza in Via Salaria 113, che ospiterà una delle conferenze e in più abbiamo avuto il supporto informale ma sicuramente sostanziale di professori della maggiori atenei di Roma, come LUISS, di Tor Vergata e Sapienza

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Sara Fabrizi

Sara Fabrizi

Classe '92, laureata in Filologia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", redattrice per NéaPolis e Tutored. Gestisco due blog "Parole in viaggio" dedicato all'arte e ai luoghi d'Italia e "Storie dal cassetto", raccolta di racconti brevi soprattutto a carattere psicologico. Un mio racconto "Il battesimo del fuoco" è stato selezionato e pubblicato nell'antologia "I racconti di Cultora. Centro-sud" seconda edizione per Historica edizioni nel 2015. Sono membro fondatore dell'associazione "La parola che non muore" e responsabile dell'ufficio stampa per il Festival omonimo a Civita di Bagnoregio, inaugurato nel 2015.