I segreti di Minturno, la culla della civiltà greca

Esplorando Minturno e la sua storia

Lariviera di Ulisse​, conosciuta anche come ​Sud Pontino, è la costa più a Sud della Regione Lazio.

Secondo l’Odissea, Ulisse fece tappa qui durante il suo ritorno dalla guerra di Troia; Formia era la terra dei Lestrigoni, popolo di giganti che, secondo quanto scritto nella famosa opera, distrusse l’intera flotta di Ulisse, ad eccezione della nave dell’eroe.

Al di là delle storie che l’hanno resa famosa, il territorio era già abitato dal 2000 a.C. dalle popolazioni aurunche-ausoniche (popolazioni indo-europee). Successivamente fu conquistato da Romani, nel IV secolo a.C. Infine, in seguito alla decadenza dell’Impero Romano, fu territorio di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Sicilia, del quale fece parte fino all’Unità d’Italia.

La costa si estende per 100 Km, col fiume ​Astura a ovest e il fiume ​Garigliano a est, alternando tratti di spiagge di fine rena a coste e zone rocciose a strapiombo sul mare, piccoli scogli, calette con grotte meravigliose, costellati da stupendi laghi costieri.

In questo tratto di costa troviamo: ​Fondi​, ​Formia​,​ Gaeta​,​ Sperlonga ​e per ultima ​Minturno​.

Il nome originario pare essere ​Minturnae che, secondo alcuni studiosi, deriva da ​Minòtauros (Minotauro). Secondo altri il suffisso ​-rno ha un’origine tirrenica o preariana. Le prime informazioni riguardo questo abitato, parlano di una città chiamata Pentapoli, situata a sud del Lazio alla foce del fiume Garigliano; dopo le sconfitte dei Sanniti, Minturno venne distrutta e solo nel I secolo a.C. tale territorio diventa un importante nodo stradale, grazie alla presenza della Via Appia, e dunque rientra nel territorio dell’Impero Romano. Questo fu il periodo più florido. Furono costruiti: il teatro, con una capienza di 5000 spettatori, e l’acquedotto, voluto da Vespasiano e alimentato dalla sorgente Capodacqua di Spigno. Purtroppo con l’arrivo dei Longobardi in Italia questa città fu rasa al suolo e ne venne fondata una poco più distante che fu denominata ​Traetto. ​Tale toponimo venne tenuto sino al 13 luglio 1879, quando venne ripreso l’antico nome di Minturno.

Sicuramente Minturno, come Sperlonga e le altre città della riviera sono conosciute per la splendida costa e il mare cristallino, che sin dall’epoca dei Romani sono stati gli elementi principali di grandi centri di villeggiatura, soprattutto con l’avvicinarsi della bella stagione. Passeggiando per la costa possiamo imbatterci nella vecchia ​Minturnae​; costruita sul castrum (accampamentonel quale risiedeva, in forma stabile o provvisoria, un’unità dell’esercito romano), intorno al III sec. a.C. venne eretta una cinta muraria quadrata e all’interno venne costruito il ​Capitolium ​(ossia il corrispondente del tempio di Giove Ottimo Massimo a Roma), il foro repubblicano e successivamente il teatro di epoca adrianea, di cui gli ambulacri oggi ospitano il museo con statue, monete ed elementi architettonici.

Continuando lungo la Via Appia e la strada Ovest del Foro Imperiale si trova la zona termale divisa in vari ambienti: le botteghe (tabernae), il mercato alimentare (macellum) e i resti delle terme.

All’interno del comprensorio troviamo sul Garigliano il primo esempio di ponte metallico sospeso in Europa continentale, datato 1832. Fu costruito in onore del re di Napoli Ferdinando II ed è situato sul confine fluviale che dal 1927 separa la regione Lazio dalla Campania. Su incarico di FrancescoI di Borbone​, padre di FerdinandoII​, la progettazione fu affidata all’ingegnere ​Luigi Giuria che s’ispirò al “Pont des Invalides” di Parigi, apportando migliorie sulla stabilità. Per quasi 100 anni, il ponte fu tenuto in buone condizioni sino al 1943 quando la campata fu minata in due punti e fatta saltare in aria dall’esercito tedesco. In realtà i piloni e le relative basi non subirono danni irreparabili: fu restaurato nel 1998 e, dal 2001, è possibile visitarlo in concomitanza con gli orari del Comprensorio.

Appare ancora più suggestivo visitare tale luogo tra Aprile e Giugno, quando vengono messi in scena una serie di spettacoli teatrali, concerti, rievocazioni nei luoghi simbolo del comprensorio turistico, tale progetto prende il nome di ​Solcare Minturnae​.

Solcare Minturnae sono i solchi sull’Appia, il sudore di chi passa, il silenzio sul ponte e le urla degli innocenti, lo sguardo al tramonto dalla torre al mare all’’orizzonte, il castello incantato dei sogni rubati, ritrovati, persi, afferrati.”

La vecchia Minturnae è anche stata – ed è ancora – passaggio di pellegrini, poiché è la nona tappa della Via Francigena Sud (da Formia a Sessa Aurunca). Citando una frase dalla guida della Via Francigena:

“​Muovi il primo passo verso Oriente, verso i porti di imbarco per la Terrasanta, sul rettifilo della via Appia Antica, ombreggiata da vetusti pini. Lasci alle tue spalle il colonnato del Bernini e San Pietro e inizi un viaggio nella storia calcando pietre posate oltre duemila anni fa.”

Molte altre sono le attrattive storiche di Minturno. Nella parte sud-ovest della città si erge il Castello Baronale​, la costruzione di tale castello si deve al Vescovo Leone nel 590 d.C., quando gli abitanti si trasferirono dalla vecchia Minturnae​ a​ Traetto​​. Negli anni, all’interno del castello, soggiornarono vari importanti personaggi storici; giusto per citarne alcuni: San Tommaso d’Aquino, Isabella Colonna e Giulia Gonzaga.

Vicino al Castello, si trova la chiesa di ​San Pietro Apostolo: ​è l’unione di più stili, dal romanico al gotico, al barocco. Venne costruita per volere di papa Leone III, ampliando una precedente struttura, intorno al IX secolo. Nei secoli successivi fu riedificata e arricchita con decorazioni barocche, mantenendo sempre la conformazione medievale. Tale unione di stile si può perfettamente notare nel campanile che si eleva accanto.

Se si è anche amanti della natura, è possibile immergersi all’interno del parco regionale di Gianola e del Monte di Scauri, che fa parte della ​Parco della Riviera di Ulisse già citato, e percorrerne i sentieri. I più accreditati e facili da intraprendere sono:

  • Il sentiero dell’Area Archeologica di Gianola, dove si potranno ammirare la Cisterna​ maggiore​ della Villa​ di Mamurra​ sino “Grotta della Janara”, la “Cisterna delle 36 colonne” affacciandoci al panorama del Golfo di Gaeta.
  • Il sentiero per Torre Scauri: salendo dal Monte D’Oro in località Scauri, si arriva con una facile escursione sino alla Torre Saracena o meglio conosciuta Torre Scuari, che faceva parte di un sistema di fortificazione volto proprio contro i pirati musulmani.

Infine, di particolare importanza è la Sagra​ delle Regne o​ Sagra​ del Grano​, che si svolge durante la seconda domenica di luglio. Questa sagra ha origine antichissime: risale al 1801 e fu interrotta solo durante la Seconda Guerra Mondiale. Cominciò come festa pagana, per poi trasformarsi in festa cristiana. Oggi infatti il grano (le regne) viene offerto alla Madonna delle Grazie per riconoscere, innanzitutto, Dio come autore di un’annata abbondante e, in secondo luogo, per ringraziarLo dei Suoi doni attraverso il patrocinio della Madonna. La manifestazione si apre con la rievocazione storica dello sbarco del corsaro Dragut, un momento buio per Minturno, e termina col falò all’interno del Castello Baronale. Il tutto è intervallato da balli folkloristici, nazionali e internazionali per le strade del paese.

 

Articolo di Daniele Morali

 

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Redazione Nèa Polis

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