Storia di una scoperta culturale eccezionale

Storia di una scoperta culturale eccezionale

di Marco Biffani

So perfettamente che un autore non dovrebbe lodarsi, ma questa volta avverto chi legge che quanto mi è successo lo ritengo straordinario. Addirittura storico. Mi riferisco a Leonardo da Vinci. Ho scoperto che il Genio oltre ad essere ingegnere, chirurgo, medico, pittore, chimico, alchimista, geologo, esperto di cucina e tante altre cose eccezionali, come cultore del metodo sperimentale e della scienza positiva al servizio dell’Uomo. Oltre che scienziato e precursore delle scienze moderne, nei suoi 67 anni di una vita straordinaria, era anche poeta! Se poeta si può definire anche chi ha scritto una sola ed unica vera poesia in versi, come appurai in seguito. Quattro quartine in endecasillabi a rime baciate. Scritte in vecchiaia, a Roma, tra il 1513 ed il 1516, ospite di Papa Leone X, Giovanni de Medici, fratello di Giuliano de Medici col quale era venuto nella Città col Melzi, Salai e famigli. Sembrano la conclusione dei suoi studi sull’uomo e di una vita vissuta intensamente. Fu ospite del Papa, in Vaticano, nella villa del Belvedere ed è proprio sui bordi di una sanguigna che ne riporta la pianta, proveniente dal Codice Atlantico, della veneranda Biblioteca Ambrosiana, che ho scoperto questa poesia. Esposta nei musei Capitolini, nel 2011 dove erano presenti disegni di Michelangelo e di Leonardo, notai una scritta sul bordo di questo disegno rossastro, all’ematite.

Era sua abitudine, quando aveva un’idea, appuntarla su qualsiasi pezzo di carta che avesse con sè, data la sua mente enciclopedica e gli innumerevoli progetti che esplorava. Stavo scrivendo un saggio sulla dieta mediterranea e fui attratto da questi appunti. Data la metrica era una poesia in versi che Lui definiva “dieta”. Non potendo fotografarli li copiai lettera per lettera. Successivamente feci ricerche accurate ma non ho ancora trovato nessuna altra sua vera poesia in versi. Scritti, aforismi, racconti, soprattutto di animali, persino barzellette, ne ha scritti moltissimi (www.leonardodavinci-italy.it), ma nessuna poesia è stata ancora reperita. Sebbene il Vasari, nelle “Vite” lo definisse “uno dei migliori verseggiatori all’impronta”.

Studiandola accuratamente, in 112 parole esprime la sua ricetta per una vita migliore. Tredici suggerimenti sull’alimentazione, la salute del corpo e della mente dell’Uomo per raggiungere un equilibrio fisico e psichico che riteneva ottimale per il suo benessere. Un inno alle virtù viste in un quadro ottimistico. Probabilmente un messaggio che voleva inviare ai suoi contemporanei del Rinascimento, a tre anni dalla sua scomparsa.

Perfettamente comprensibile, dopo poco più di cinquecento anni dalla sua morte è ancora valida e condivisibile, tanto che l’Associazione Gruppo Biologi, di Roma, dopo un referendum fra gli iscritti, l’ha proclamata <Il Manifesto dei Biologi Nutrizionisti> in quanto ne rappresenta la Figura Professionale. Costituendo la linea minima di comportamento dietetico e valoriale (Dieta=Stile di vita, in greco). Non trasmette il messaggio di mangiar meno, ma di come vivere meglio. Ora, come i medici hanno <Il giuramento di Ippocrate>, anche questa giovane e poca conosciuta professione ha un proclama che ne connota l’operato.

I termini Leonardo da Vinci e la Gioconda solo gli unici che, universalmente, richiamano alla mente l’Italia, le sue bellezze ed eccellenze. E’ il rappresentante dell’umanità inviato su Marte come abitante del pianeta Terra. E’ l’icona della Italianità e il simbolo del <Made in Italy>. La sto facendo tradurre in 10 lingue perché vorrei che fosse diffusa ovunque. Confesso che accarezzo un sogno, che in questa scuola laica, il quadretto allegato venga esposto in ogni aula scolastica, istituzione, esercizio, impresa, circolo sportivo, sala d’aspetto. Ovunque. Un invito ai Presidi ed a chi interessa.  Si può scaricare – gratuitamente- dal mio sito , cliccando su: “dieta Leonardo”, stamparla a colori e plastificarla per poterla appendere come un quadro senza cornice. Ripeto, senza alcuna intenzione mercantile. Leonardo lo merita.

 

Avatar

Redazione