L’infiorata di Genazzano

Genazzano: tra storia e tradizione

Nel cuore del Lazio, su uno stretto sperone di tufo in provincia di Roma, si trova un piccolo borgo: Genazzano.

Già conosciuta nell’antica Roma come meta di villeggiatura, in quest’ultimo secolo viene visitata da migliaia di turisti, in particolar modo a luglio, per un evento particolare: “l’infiorata”.

Tutto nasce nel 1883 quando Sua Eccellenza Vincenzo Mons. Vannutelli, redige lo statuto dell’Associazione dell’Apostolato della Preghierain onore del Sacro Cuore di Gesù e per ricordare tale avvenimento viene celebrata la processione e l’infiorata durante la prima domenica di luglio. Quella giornata non è considerata solo un evento per i fedeli ma anche per i turisti che, passeggiando per i rioni del borgo, potranno ammirare i lunghi tappeti di petali per una lunghezza che supera i 1800 metri, partendo da Piazza G. D. E. D’amico oltrepassando Porta Romana, sino ad arrivare a Piazza Repubblica.

Per tale evento c’è una preparazione annuale, in cui ogni rione decide cosa disegnare; di solito vengono riprodotti dettagli di opere famose: da Caravaggio, passando per Leonardo Da Vinci, sino a Raffaello; ma non sono rare le volte in cui le opere ricordano i simboli di Genazzano o semplicemente raffigurazioni della Madonna, dei Papi e dei Santi.

La settimana precedente l’Infiorata, le associazioni di ogni rione raccolgono i fiori naturali che successivamente vengono selezionati e separati dai petali, i quali verranno conservati nelle cantine di tufo per mantenere la freschezza. Tali petali serviranno per la realizzazione dei disegni che avverranno durante la notte del sabato e le prime luci della domenica.

Non sono solo le associazioni dei rioni, (che per la cronaca sono ventitré), ma vi è inoltre un’attiva partecipazione dei cittadini, i quali aiutano nel completamento dei disegni.

L’infiorata è una tradizione, tanto sentita dagli abitanti del posto, che va avanti da oltre 100 anni. Dal 2012 può inoltre godere del primato del tappeto di petali di fiori più grande del mondo, con garanzia firmata dalGuinness World Record di Londra. Le Poste Italiane per tale avvenimento hanno emesso nel 2013 un annullo postale e, dal 2015, tutti i documenti ufficiali dell’amministrazione comunale dovranno riportare la seguente dicitura: “Comune di Genazzano – Città d’Arte e dell’Infiorata”.

Al termine del lungo tappeto di petali viene inoltre celebrata la processione del Sacro Cuore mentre sfila sulle vie dell’Infiorata. Il Sacro Cuore viene accompagnato da 400 figuranti in costume che rievocano il Vecchio e il Nuovo Testamento e la Storia della Chiesa – i quali costumi vantano una lunga preparazione, che parte dalla ricerca delle stoffe pregiate sino ai materiali per gli accessori da utilizzare come ornamenti; il corteo è intervallato da misteri, promesse, crocifissi, lampioncini ed arazzi sacri e seguito dalla Banda Musicale Comunale di Genazzano.

Pensare che Genazzano possa essere solo l’infiorata, è il più grande errore che il visitatore possa fare. Il paese è infatti colmo di altre attrazioni, qualora la sua storia e il suo classico fascino rustico tipico dell’Italia centrale non dovesse bastare: un esempio fra tutti può essere il santuario della Madonna del Buon Consiglio. Godendo del grado di basilica minore, questa struttura è sicuramente la chiesa più importante di Genazzano. Ci rimane ancora oggi, della primitiva chiesa, il portale scolpito in marmo bianco, nel cui timpano è possibile vedere un bassorilievo raffigurante la Vergine col bambino, portati dagli angeli, sopra le nuvole. Se il santuario fu costruito durante la prima metà del XVII sec., la facciata – composta da pilastri ionici e mosaici di metà ‘900 – è invece del 1840. Davanti l’altare maggiore è inoltre presente una balaustra, in marmo di Carrara, del noto architetto Bernini.
Fra le architetture civili invece è impossibile non citare il Castello Colonna o il Ninfeo di Bramante, entrambe opere di notevole importante storico-artistica.

Genazzano è sicuramente tante cose, di cui l’infiorata è forse l’emblema più colorato e famoso; e, se grazie ad essa, il turista viene più volentieri o si sofferma maggiormente, questo non può che essere un aspetto positivo per il paese ma, soprattutto, una sorpresa positiva per il visitatore.

 

Articolo di Daniele Morali

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Redazione Nèa Polis

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